Marco Masini e i 150 anni d’Italia


“E’ un Paese L’Italia, dove tutto va male…”

Così apre i suoi concerti nell’ultima tournée Marco Masini, uno dei più conosciuti e apprezzati ma sicuramente anche più inquieti cantautori italiani, coi suoi testi graffianti e la sua voce roca che ti trasmettono tutte le angosce e la rabbia di chi vede il vivere quotidiano come un fastidioso e doloroso dovere.

Lo ritroviamo, dopo anni di quasi totale silenzio, in una serata di fine estate al teatro romano di Ostia Antica, in uno scenario veramente fantastico e suggestivo con il palco quasi minimalista, solo poche luci per non coprire e deturpare il capolavoro architettonico capace ancora oggi, dopo 2.000 anni, di ospitare migliaia di persone sulle sue gradinate in pietra. E dietro il palco si scorgono maestosi e fieri i pini marittimi che ancor di più rendono vivo il parco degli scavi archeologici, figli dei figli dei figli di quei pini che sicuramente all’epoca furono a loro volta testimoni di chissà quante rappresentazioni teatrali.

Ed in mezzo a tutto questo, lui, questo cantautore fiorentino ormai maturo e decisamente più sereno, che sembra aver passato i suoi giorni più cupi e che con le sue canzoni più belle ci regala una splendida serata. E’ venuto qui, dice, per conquistare il Lazio, una terra che dichiara di amare molto, dopo naturalmente la sua Toscana e alla fine preannuncia che presto, molto presto, tornerà ancora da queste parti….

Ce ne torniamo a casa stanchissimi (il concerto era di martedì, un giorno lavorativo, ed il viaggio verso casa è lungo) ma soddisfatti. Eppure in me qualcosa non va, non mi sento del tutto appagato, la mia anima di snaper soffre, rimpiango di non aver portato con me la mia amata fotocamera digitale, timoroso com’ero che all’entrata me l’avrebbero sequestrata. Una reflex non è certo facile da nascondere in caso di controlli, per cui niente ricordi fotografici, niente panoramiche e niente primi piani. Pochi giorni dopo però il tg regionale annuncia un nuovo concerto di Marco Masini dalle nostre parti, questa volta gratuito, nell’ambito della festa dell’uva a Zagarolo, Roma est. E’ tornato davvero a poco tempo di distanza, la promessa è stata mantenuta.

L’occasione è ghiotta e questa volta parto armato della mia reflex. Il risultato è questa serie di scatti che spero riescano a trasmettere un po’ di quella atmosfera. In questi giorni poi ricorre il 150 anniversario dell’unità nazionale d’Italia per cui citando alcune frasi conclusive proprio della canzone da cui siamo partiti:

… ma è un Paese l’Italia, che si tuffa nel mare
È una vecchia canzone che vogliamo tornare a cantare
Perché se l’ignoranza non è madre di niente e ogni cosa rimane com’è
Nei tuoi sogni innocenti c’è ancora l’odore
di un’Italia che aspetta la sua storia d’amore…

AUGURI ITALIA

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(testo e foto di Roberto Simeoni)

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