Ci voleva il concerto di John Grant per riempire la chiesa di S. Ambrogio, alla periferia di Bologna, che forse nemmeno a Pasqua o a Natale. Il pubblico, un misto di parrocchiani, trascinati dal prete quarantenne appassionato di musica indie, e di habitué del Covo, ha assistito al live di John Grant in un silenzio quasi irreale, tra i banchi e l’inginocchiatoio, o accucciati nelle navate laterali. Il palco, alle spalle dell’altare, illuminato dalle luci tenue dell’abside.
Accompagnato solamente da un pianista, l’ex voce dei Czars ha dato vita ad un’esibizione intensa e partecipata, raccontando e cantando i 16 brani in scaletta con un’intimità difficilmente riscontrabile in altri palchi, riuscendo a trasformare, anche se solo per una sera, lo spazio destinato alle omelie in un piccolo, commovente, salotto musicale.
(testo e foto di Francesca Sara Cauli)
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